"Gentilissima signora Ajroldi,
mi sono imbattuta nel suo gradevole blog "tricotting" ben articolato e
molto invitante tuttavia Le scrivo per una doverosa puntualizzazione.
Leggo nella sua pagina dedicata alle traduzioni (con una qualche ironia da
parte sua)che non è necessaria una laurea in lingue per tradurre uno schema
all'uncinetto o delle spiegazioni per il lavoro a maglia. Verissimo! Esiste
infatti (anche in Italia) un corso di laurea magistale in traduzione... Le dirò
di più: la frequenza è obbligatoria, così come i corsi di laurea in medicina,
per esempio!
Come le sarà capitato nella sua attività di versione delle varie
spiegazioni in lingua italiana non è solo sufficiente conoscere la lingua di
partenza e quella di arrivo (che di solito è la lingua madre del traduttore)
bensì è anche indispensabile conoscere molto bene il settore o - come in questo caso - il micro settore di cui il testo fa parte...
Purtroppo in Italia non esiste un albo di traduttori e interpreti e questo
ha concesso molto spazio a improvvisatori e traduttori "fatti in casa", senza
alcuna nozione e con tanta voglia di ottenere facili guadagni con una
traduzione svolta parzialmente da un software,
Mi propongo, gentile signora, per una collaborazione: vorrei analizzare il
testo originale e quello a suo giudizio mal tradotto e proporre alla casa
editrice una versione italiana che non faccia inorridire le sferruzzatrici
esperte (o meno)!
L'occasione mi è gradita per porgerLe i migliori saluti,
E sì, Lei ha proprio ragione.
Le rispondo punto per punto:
La frase non è necessaria una laurea in lingue per tradurre uno
schema all'uncinetto o delle spiegazioni per il lavoro a maglia, non è intesa come intenzione di sminuire la persona del traduttore professionale, è intesa come sprone per le knitters italiane, che si spaventano davanti a un pattern scritto in inglese o francese, pur avendo studiato queste lingue a scuola.
Ribadisco che per tradurre un pattern basta una conoscenza media della lingua e i dizionari di maglia che pullulano su internet.
Ci tengo a precisare che le mie traduzioni sono gratuite, a parte un paio per le quali la designer ha insistito per volermi pagare ma è stato un caso sporadico, e sono ritenute da tutti molto precise e ben fatte a differenza di molte altre traduzioni che semplificano i modelli, togliendo parti e tecniche a piacimento e abbreviano talmente tanto da rendere incomprensibile il testo.
Di certo non mi azzarderei mai a tradurre un testo sacro tipo Shakespeare o Keats o qualsivoglia altro autore classico.
Non ne sarei di certo all'altezza.
Mi limito alla maglia.
Il libro incriminato è un testo di Debbie Bliss, uno dei pochi tradotti in italiano,
vogliamo parlarne?
Sono sicura che chi ha tradotto questo libro, non sa lavorare ai ferri e non è italiano e se consideriamo che questo libro l'ho pagato 20 €, la mia critica è più che plausibile.
Baby Maglia
Leonardo Publishing srl
Traduzione di: Haref GlobaL Network
titolo originale Simply Baby
tradotto in Baby maglia (che banalità!!!)
il gettato è tradotto con : filo in avanti.... l'originale dice yarn over(sì perchè mi sono presa il disturbo di comprare anche l'originale, si capisce meglio), quindi ha tradotto pari pari...magari con un traduttore istantaneo
filo in avanti significa filo sul dir del lav..
maglia è abbreviato in mgl, mai vista questa abbreviaz in italiano.
Tagliare il filo, tradotto con rompere il filo...
continuare fino in fondo.... si dice fino alla fine del ferro......e potrei continuare.
La spiegazione deve essere comprensibile anche per una sferruzzatrice alle prime armi, e le assicuro che l'originale lo è.
Spero che chi ha tradotto questo libro non legga questo post..... o quantomeno non si offenda
La saluto cordialmente.