noti stilisti, del cinema, sono sempre più numerose le celebrità del cinema che tra un set e l'altro sferruzzano con passione, il mondo dei giovani, sono nati i Knit Cafè, dove le e gli (sì anche gli uomini lavorano a maglia!) appassionati di maglia trovano un punto d'incontro, il mondo del business, avrete notato che i negozi di lana, spariti negli ultimi anni, ora sono sempre più numerosi e nelle librerie e nelle edicole sono ricomparsi libri e riviste su questo argomento, anche il mondo scientifico ha confermato la validità di questo hobby-terapia, psicologi e docenti universitari di tutto il mondo hanno infatti confermato che lavorare a maglia riduce lo stress, ha un'azione calmante, stimola la memoria, le capacità cognitive e favorisce l'autostima.
Poter dire “questo l’ho fatto io” riempie d’orgoglio e apre le porte di un mondo
all’interno del quale il fatto a mano ha un valore assoluto.
Chi è quella mamma che non si è intenerita alla vista di un paio di scarpine o di un golfino morbido e coccoloso lavorato a maglia, quindi perché non approfittare di un momento così particolare e delicato, come l'attesa di un bebè, per avvicinarsi a questo hobby?
Credetemi, è molto più facile di ciò che sembra realizzare un corredino ai ferri, ma iniziamo con ordine.
Particolare cura ed attenzione va posta nella scelta del filato, prediligendo le fibre naturali quali cotone, lino, lana, seta.
La lana, contrariamente a quanto si pensa, è adatta sia in inverno che in estate in quanto assicura traspirazione e benessere, le tanto diffuse allergie alla lana sono in realtà dovute ai trattamenti chimici ai quali la fibra è stata sottoposta (tinture, ammorbidenti,trattamenti antinfeltrenti ecc).
La fibra naturale della lana infatti contiene lanolina, una sostanza naturale, la cui composizione è simile a quella della pelle umana, la lanolina inoltre, viene utilizzata nell'ambito cosmetico farmaceutico per le sue proprietà idratanti.
Una curiosità, scienziati e ricercatori di tutto il mondo stanno studiando l'applicazione della nanotecnologia alle fibre tessili, attraverso trattamenti specifici si possono introdurre nelle fibre nanoparticelle di diversa natura, per esempio di argento, le cui proprietà depurative e antimicrobiche sono conosciute fin dall'antichità.
La ricerca biomedica ha dimostrato che nessun organismo conosciuto causa di
malattie (batteri, virus e funghi) possa sopravvivere in presenza di una traccia, seppur minuscola, di argento metallico. Un antibiotico, tanto per fare
un paragone, uccide forse una mezza dozzina di differenti organismi patogeni, ma l'argento ne elimina circa 650.
In attesa di questi filati “intelligenti” attualmente sono in commercio numerosi tipi di lana adatta per i nostri bebè, alcune tinte con colori vegetali, lane ecologiche ecc....
La seta è anch'essa una fibra naturale di origine animale, risulta inattaccabile ai batteri e ha proprietà antistatiche, a differenza delle ormai diffuse fibre
acriliche.
Il cotone è una fibra naturale di origine vegetale, è leggero morbido e assorbente, anche in questo caso bisogna prestare attenzione ai trattamenti chimici, il mercato odierno offre una svariata gamma di filati ecologici speciali per bambini.
Anche il lino è una fibra vegetale, non provoca allergie, lascia traspirare la pelle e assorbe l'umidità.
I filati presenti ora sul mercato sono innumerevoli, al posto dell'acrilico, che in linea di massima sconsiglio per questo tipo di lavori, ora esistono anche filati misti lana-microfibra, molto adatti, perchè morbidissimi e antistatici, e dei cotoni con bambù una fibra vegetale naturale e morbidissima .
Quando acquisterete il filato scelto, leggete attentamente l'etichetta, sono indicate la composizione del filato, la metratura del gomitolo e anche il numero di ferri adatti per lavorarlo.
La metraura del filato è molto importante nel caso vogliate realizzare un modello con un filato diverso da quello indicato nella spiegazione.
Questa è un'informazione che a prima vista sembra ininfluente, invece è tenere sempre in conto quando si deve cambiare tipo filato, infatti se vuoi acquistate genericamente un filato da lavorare con un determinato numero di ferri il risultato non sarà mai uguale.
Se invece acquistate un filato con più o meno la stessa metratura, pur cambiando marca e tipo,il risultato è garantito.
Il campione è sempre importante, specie per chi non ha molta dimestichezza con il lavoro ai ferri.
Infatti i filati sia di lana che di altre fibre, con il lavaggio possono allargarsi o
stringersi a seconda del punto impiegato e della vostra “mano”, sì perchè ognuna di noi lavora con una tensione diversa, la misura di un campione montando 20 maglie, se si lavora stretto, avranno una misura diversa e inferiore a un campione sempre di 20 maglie lavorato con mano morbida...
Bisogna realizzare un quadrato di circa 10 cmx10cm, lavorando il punto che si desidera impiegare per il capo, montando un numero di maglie adeguato al materiale di cui avete disposizione.
Una terminato, il campione va lavato , fatto asciugare e quindi sfumato con il vapore del ferro.
Misurando questo campione saprete sempre esattamente quante maglie occorrono per realizzare un capo la cui larghezza di base deve essere di un certo numero di cm.....
Sembra una perdita di tempo, ma non lo è, questo vi eviterà di disfare il lavoro perchè troppo largo o troppo stretto...
Con l'esperienza poi imparerete a gestire la resa del filato in modo istintivo.., ma vi assicuro che quando lavoro per la prima volta un filato che non conosco, il campione lo lavoro eccome!!!
Un'altro suggerimento, non interrompete mai il lavoro a metà ferro,
finite il ferro che state lavorando prima di riporre il lavoro.